Richard Branson l’imprenditore inglese che ha fondato la Virgin Group che conta oltre 400 società

Sir Richard Charles Nicholas Branson è nato a Blackheath, Londra , da Eve Huntley Flindt, ex ballerina e hostess, e dall’avvocato Edward James Branson. Era tutt’altro che uno studente modello, i risultati scolastici erano parecchio deludenti tant’è che il preside disse ai suoi genitori che il giovane Charles sarebbe potuto diventare un galeotto o un milionario.

Si avverò la seconda profezia: all’età di sedici anni, infatti, il giovane allievo dello Stowe College fonda il magazine “Student”, poco più di un giornalino scolastico. Il target erano gli studenti e la comunità nella quale sorge l’istituto. Il giornale esce dalla realtà locale e comincia a lanciare esclusive interviste a rockstar e parlamentari, attirando sulla propria carta anche sponsorizzazioni importanti.

Ben presto, il livello amatoriale lascia il passo al vero e proprio successo editoriale. Finita la scuola Branson e alcuni suoi amici decidono di prendere in gestione un magazzino situato al piano superiore di un negozio di scarpe. L’idea è quella di farne un negozio di dischi a buon mercato e la cosa funziona sin da subito.

Nasce la Virgin Records

Il negozio prende il nome che sarebbe diventato celebre: “Virgin”, battezzato così per il fatto che tutti i soci sono assolutamente all’asciutto nel campo dell’imprenditoria. Uno dei successi del negozio discografico è stato il servizio di vendita tramite posta che nel 1970 rappresentava una vera e propria innovazione.

Il 1972 è l’anno della nascita della Virgin Records, la casa discografica che porterà Branson nell’olimpo degli imprenditori di successo. Essa nasce in un sottoscala dell’Oxfordshire che diventerà un vero e proprio studio musicale. Tra i fondatori ufficiali, oltre a Branson, c’è anche Nik Powell, il logo dell’azienda, ormai storico, stando ai racconti più accreditati sarebbe stato ricavato da uno schizzo fatto da parte di un disegnatore su un foglietto di carta.

Il primo artista a firmare il contratto con la neonata casa discografica è Mike Oldfield che realizza il suo album di esordio, datato 1973: “Tubular Bells”. Il disco vende circa cinque milioni di copie e segna l’inizio del grande successo della Virgin Records. Da lì a pochi anni, le band e gli artisti che la Virgin mette sotto contratto aumentano in modo esponenziale, con nomi di rilievo del panorama musicale contemporaneo.

Solo per fare alcuni nomi Culture Club e Simple Minds, passando per artisti importanti come Phil Collins, Bryan Ferry e Janet Jackson, e concludendo con i mitici Rolling Stones. Ma il gruppo che più di tutti farà fare il boom alla Virgin Records saranno i Sex Pistols di Sid Vicious, icona del punk inglese; è il 1977; dieci anni dopo, nel 1987, la casa discografica inglese sbarca negli States e nasce la Virgin Records America.

L’espansione verso nuove frontiere

Gli anni Novanta segnano la svolta per l’imprenditore britannico che attraverso diverse fusioni con altre società accresce il suo patrimonio. L’interesse di Branson vira dalla musica alle compagnie aeree: fonda prima la Virgin Atlantic Airways. Di lì a poco nasceranno, oltre all’Atlantic, dedicata ai viaggi intercontinentali, anche la sorella low cost europea, la Virgin Express, e le due Virgin Blue e Virgin America, rispettivamente in Austrialia e negli Usa.

Nel 1992 cede la Virgin Records alla EMI per una cifra orbitante intorno ai 550 milioni di sterline. Nel 1995 il gruppo Virgin fattura oltre un miliardo e mezzo di sterline. Tra le conquiste di Branson, in questo periodo, oltre alla compagnia aerea, c’è anche la catena dei Virgin Megastore e la Virgin Net.

Al contempo però, il magnate britannico rivolge la propria attenzione a parecchie associazioni no profit, come l’Healthcare Foundation, che si batte contro la diffusione del fumo. Nel 1999 diviene Sir Richard Branson, nominato baronetto dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra.

La svolta green di Branson

Negli anni 2000, si lega ad Al Gore, investendo sulle energie rinnovabili e appassionandosi alla battaglia per la difesa dell’ambiente e contro i cambiamenti del clima. Lancia la Virgin Health Bank il 1 ° febbraio 2007, offrendo ai futuri genitori l’opportunità di conservare le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale del loro bambino in banche di cellule staminali private e pubbliche.

Ad oggi l’impero Virgin conta: una decina di compagnie aeree, società di telecomunicazioni, cliniche, compagnie ferroviarie, catena di hotel, industrie di robotica, una linea di prodotti alimentari. La sua ultima trovata si chiama “Virgin Galactic”, la quale promette di portare nell’orbita terrestre chiunque abbia intenzione di farlo, prendendo prenotazioni per circa duecentomila sterline a passeggero.

È molto attivo nel campo della beneficienza e dell’innovazione sostenibile. Tra le sue tante iniziative, ha finanziato numerosi progetti per ridurre l’inquinamento aziendale, per l’eliminazione di tutte le armi nucleari nel mondo. È in prima linea per il riconoscimento dei diritti delle persone, l’abbattimento delle discriminazioni di ogni tipo e il contrasto al bracconaggio.

Il patrimonio di Richard Branson (al 2012) si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi e mezzo di dollari. Ha una figlia Holly (nata nel 1981) e un figlio Sam (nata nel 1985), avuti con mogli diverse. Appassionato di kite surf, a 61 anni, nel 2012, ha attraversato il canale della Manica in kite surf.

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