Lennart Lajboschitz, 56 anni, di origine danese, è il fondatore della catena di negozi Tiger: oggetti colorati, divertenti e, soprattutto, economici
Nato a Copenaghen nell’agosto 1959, all’età di 16 anni lascia la scuola e incomincia a viaggiare; ritornato in Danimarca, con la futura moglie, iniziano a guadagnarsi da vivere riparando ombrelli rotti e vendendoli al mercatino delle pulci: «Il mercatino è stata un’esperienza molto importante, perché mi ha fatto immergere nella realtà».
Successivamente, negli anni 80, insieme alla moglie Susan apre Zebra, un negozio di oggetti per la casa. Come si passa da Zebra a Tiger? Per caso; mentre Lennart e famiglia erano in vacanza, a fare le loro veci da Zebra c’era la cognata che un giorno chiama Lennart per dirgli di aver perso la lista dei prezzi. Non potendoseli ricordare a memoria, Lennart Lajboschitz la rassicura dicendo di vendere tutto a 10 corone – che in danese si dice tier – da qui: Tiger.
Da questa semplice idea nasce un impero
Inizialmente l’idea di Tiger era dunque quella di acquistare oggetti dai fornitori e rivenderli a 10 corone così com’erano. Dopo qualche tempo, però, a Lennart viene un’altra idea: trasformare gli stessi prodotti in maniera originale e creare un brand.
«Quello che sappiamo fare meglio è prendere un oggetto funzionale e trasformarlo in uno emozionale».
Per esempio, disegnare dei baffi su una tazza bianca, rivestire una calcolatrice con un piede di gomma, creare un orso arancione che faccia da gomma. In questo modo Lennart e la moglie Suz aprono un secondo negozio, e nel giro di tre anni saranno 40 i negozi in Danimarca.
In seguito, nel 2012 Lennart Lajboschitz , all’età di 54 anni, si dimette dal ruolo di amministratore delegato e vende il 70% di Tiger. Non più Ceo ma direttore creativo, mantiene comunque il timone del business, dando gli spunti geniali per quei prodotti che invogliano a comprare ciò di cui non si ha realmente bisogno.