Parlare di espansione può sembrare anacronistico quando nel nostro paese le imprese fanno fatica a stare in piedi. Tuttavia i segnali di ripresa ormai conclamati fanno ben sperare a tal punto da tornare a parlare di espansione. Un errore comune è confondere la crescita con l’espansione. Nel primo caso l’azienda incrementa i risultati anche attraverso l’aumento dimensionale, prodotti e servizi nuovi, cambi di paradigma nel business praticato. L’espansione però si fonda su determinati elementi che combinati tra loro realizzano una magica alchimia.
Il primo di questi è la direzione intrapresa e condivisa in azienda. Se non hai una direzione, qualsiasi forma di crescita non sarà alimentata come dovrebbe rischiando di rappresentare un fenomeno isolato e di breve durata. La direzione rappresenta l’impatto che l’azienda vuole creare nel suo settore e in fin dei conti anche nell società. Per fare un esempio, tutte le azioni e gli sforzi profusi dalle organizzazioni no profit a favore degli animali sono finalizzate a salvare la fauna nel mondo. Qual è l’impatto che vuoi creare nel mondo con la tua azienda? Il primo elemento che produce espansione pertanto è la meta aziendale, il fine noto verso cui sono finalizzate le azioni compiute. Senza la meta è inutile parlare di espansione.

Il secondo elemento ha a che fare con il risultato finale che l’azienda scambia con il mercato, ovvero prodotti e servizi combinati desiderati a tal punto da ricevere in cambio il denaro che riesce a sostentare l’azienda. Se l’azienda in discussione fosse Facebook, potremmo affermare che la meta perseguita sia “un mondo totalmente e velocemente interconnesso”. Ma che risultato finale produce questa azienda a tal punto da consentirgli di realizzare questa meta? Se non avesse creato quello che tutti quanti noi utilizziamo ogni giorno, di certo non potrebbe perseguire la meta suddetta. Ci vuole un prodotto finale di valore per raggiungere una destinazione più o meno ambiziosa che sia.
Un terzo elemento necessario per produrre espansione in azienda è un piano. In genere la mancanza di un piano adeguato rappresenta la causa principale di fallimento dei sogni di espansione. Il piano esprime gli ingredienti che devi recuperare od ottenere per andare in direzione della meta. Scrivere un piano è certamente l’esercizio più difficile per l’imprenditore perchè mette a dura prova le sue capacità organizzative, il calcolo strategico e l’analisi delle previsioni. Spesso il piano risulta inadeguato, sottodimensionato, superficiale, irreale causando alla fine l’abbandono da parte dell’imprenditore. Il piano prevede dei passi articolati in singoli progetti che una volta realizzati avvicinano sempre di più l’azienda alla meta desiderata. Se un’azienda vuole diventare leader nazionale mentre oggi è presente a livello regionale, come minimo deve predisporre un piano che la porti a costruire una rete commerciale efficace in tutta Italia, un piano per la logistica, un piano per il marketing, etc.
L’espansione è frutto di sogni ma anche di logiche ben rappresentate. I tre elementi appena descritti costituiscono il kit essenziale che fa parte di un metodo scientifico più articolato che si può apprendere all’interno della Business School MBS. Lo studio di questo metodo aiuta l’imprenditore a costruire l’espansione guidandolo attraverso compiti semplici interconnessi tra loro.
L’espansione è un’arte nel business ma se usi un metodo sperimentato non occorre essere un artista per provare l’ebbrezza dei sogni realizzati.

Gaetano Seminara
Direttore Tecnico
OSM VALUE

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