Questo mese affrontiamo un argomento davvero “tosto” che spesso divide gli imprenditori in due grandi fazioni: Marketing si, Marketing no.
Spesso esso è sinonimo di pubblicità, i cui risultati sono sovente riconducibili a grandi investimenti e bassi ritorni. Vi stupirà scoprire che Marketing non è solo quello
Per me che ne ho fatto una professione, il marketing è passione, sfida, un rilanciare continuo giorno dopo giorno, è curiosità, il non fermarsi mai, studiando e osservando instancabilmente le tendenze della società.
Dalla sua nascita ad oggi, il marketing ha attraversato due grandi fasi, figlie del tempo e delle economie internazionali: il marketing 1.0, in piena era industriale, con larghissime economie di scala, in cui la vera necessità delle aziende era quella di fare assorbire al mercato la stragrande produzione di prodotti, spesso indifferenziati e standardizzati (es. il pane di farina bianca); il marketing 2.0 in cui l’attenzione si sposta sul consumatore e sui suoi reali bisogni, da lì la segmentazione del mercato (…per intenderci, il pane bianco, il pane integrale, il pane nero, il pane di kamut e chi più ne ha più ne metta!)
Tuttavia, anche qui arriva la saturazione, che io trovo sempre carica di motivazione, perché ti porta ad uscire dalla zona di comfort e metterti uno zaino in spalla alla scoperta di nuove visioni!
Dall’Oriente (anche in questa occasione fonte di autentica ispirazione) arriva il marketing 3.0una vera evoluzione dei due precedenti, che mette al centro di tutto un consumatore che non ha solo bisogni materiali ed esauribili, ma che ha dei sentimenti, dei valori, in una parola, “un’anima”.
Viviamo nell’era della “società creativa” in cui se prima fare marketing significava soddisfare e fidelizzare i consumatori, oggi vuol dire rendere, attraverso la propria produzione e l’erogazione dei propri servizi, il mondo un posto migliore dove vivere, un marketing che prima poneva al centro di tutto la differenziazione della nostra marca/azienda rispetto alla concorrenza, e che oggi fa uno sforzo successivo gettando le basi di una vera e propria Missione (Mission in inglese) intrisa di valori e principi cardini su cui si basa l’etica dell’impresa stessa, e più tutto ciò viene disegnato, costruito più è immediata l’identificazione da parte del consumatore.

Un approccio di questo tipo al mercato, presuppone dunque una profonda conoscenza di sé come uomini innanzitutto e come imprenditori, del resto: come possiamo comunicare qualcosa che non conosciamo fino in fondo?
La tv è imperversata da pubblicità ormai puramente esperienziali, in cui ogni prodotto è un viaggio, ogni esperienza di consumo un momento di spessore, da ricordare, da condividere.
Condividere… un verbo che funge da punto nevralgico e su cui vorrei soffermarmi se me lo concedete. Quanti di voi scrivono su Facebook? Quanti condividono i propri “stati”, e i vostri amici lì a mettere “mi piace”. Se dovessi rifletterci, i miei “mi piace” sarebbero molto meno perchè la verità è che ogni volta che ne mettiamo uno, quella frase, quell’immagine, quel video ci hanno colpito in una parte non razionale, non governabile, che in qualche modo e in quel momento si è identificata, si è riconosciuta in essi spingendoci a compiere l’azione di approvarli con un like. Ora… immaginate se quello “stato”, fosse la vostra pagina di facebook aziendale, e i “mi piace” provenissero dai vostri clienti… Quali potrebbero essere i risultati per le vostre aziende?
Ci sono imprese su scala globale che queste domande se le sono poste tanti anni fa, e che oggi hanno risultati stratosferici, ma questo non deve scoraggiarci, perché se la nostra clientela ci apprezza e ci riconferma anno dopo anno, è perché si riconosce nei valori che l’ azienda porta avanti, quei concetti intangibili che fanno davvero la differenza, e che se comunicati in maniera costante e coerente su tutti i livelli portano certamente al successo.
Se siete arrivati a leggere sin qui, vorrei concludere questa breve esposizione con un decalogo di azioni “mai più senza” che ogni azienda dovrebbe osservare diligentemente e che devo al grande Fabrizio Pieroni:
1-Ama i tuoi clienti e rispetta i tuoi concorrenti
2-Osserva i cambiamenti e sii pronto a cambiare di riflesso
3-Trova la tua identità e perseguila sempre e comunque
4-I tuoi clienti non sono tutti uguali, rivolgiti a quelli che possono trarre la maggior soddisfazione dal tuo servizio
5-Dai sempre più di quanto puoi al prezzo più giusto
6-Sii sempre disponibile e pronto a comunicare positivamente
7-Crea il tuo parco clienti, mantienilo e poi fai in modo da accrescerlo
8-Qualsiasi prodotto la tua azienda commercializzi, ricordati di trattarlo come un servizio
9-Non smettere di migliorare nella qualità, nel prezzo, nel servizio che la tua azienda offre
10-Davanti ad una decisione, informati il più possibile, ma poi lascia fare il cuore!
Siete pronti a dare inizio al marketing 3.0?
Noi siamo partiti!

Alla prossima!

Maria Carla La Mantia
Consulenti OSM Value

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