Si dimentica spesso qualche adempimento e sei costretto a ricordarglielo.
Ti ritrovi ad usare di frequente la domanda “Come è finita con…”.
Hai la sensazione che se non sei tu a spingere, le cose non vanno avanti.
Se molli tu la focalizzazione, i progetti affidati si fermano.

Sono tutti sintomi che stai avendo a che fare con una forma di inaffidabilità le cui conseguenze possono essere a volte devastanti (scadenze non ottemperate, gare od opportunità perse, dettagli non curati che ti fanno perdere immagine). Che fare?
Le lacune dei collaboratori devono essere colmate dal manager di riferimento o in ultima istanza dall’imprenditore.
Se questa legge naturale viene rispettata, il sovraccarico e lo stress derivante possono portare il responsabile a consumare più energia del necessario finendo a non averne abbastanza per portare avanti i propri progetti. E così le sue ambizioni e i suoi sogni incontrano ostacoli che possono anche spegnere la motivazione e la voglia di fare.
E se invece il manager non ha tempo, si affida alla speranza, oppure anche a lui occorre ricordare le cose? Cioè non riesce a colmare le lacune, anzi le peggiora? Allora è un disastro!

La mancanza di affidabilità è una delle prime cause di disastro aziendale. Chi soffre di questa lacuna, davanti alle difficoltà procrastina (sposta in avanti…) e in genere sceglie la strada più facile, molla la presa e finisce a volte per imboccare una strada perdente, un vicolo cieco. Spesso fa pagare un prezzo molto alto!

Come imprenditori, se avessimo un sistema per riconoscere il grado di affidabilità di una persona, avremmo più risultati e meno grattacapi. Una persona affidabile è un toccasana per la nostra anima. Chiedi qualcosa e la persona ti porta con diligenza a termine il compito, chiude i cicli. Non abbandona la promessa che ti ha fatto dicentoti “Ok, va bene”, il suo senso del dovere non ammette scuse. Tu sai che avrai la risposta, il risultato o il feedback necessario a prendere determinate decisioni. Quanto vale tutto questo? Se hai avuto esperienze di entrambe i casi, sai di cosa parlo. Per qualsiasi zona dell’organigramma aziendale, l’affidabilità è un fattore di successo cui non puoi rinunciare.

Quando ti trovi a fare colloqui di selezione, ti viene la voglia di scoprire in anticipo se la persona che hai di fronte potrebbe deluderti? Oppure non ci fai caso e ti affidi alla speranza? Certo, la presenta un buon curriculum, è spigliata e sorridente. Ma sarà affidabile? Scoprire tardi questa lacuna comporta un prezzo da pagare definito come CNC, il “costo della non qualità”. È come un assegno in bianco che prima o poi si presenta all’incasso dal tuo conto corrente. Solo che l’importo cresce in modo esponenziale allo scorrere del tempo (per approfondimento su questo tema, vedi il libro “Il nuovo Capitale” di Engage Editore che trovi su www.paoloruggeri.it). Quando è troppo tardi… è troppo tardi, il conto lo devi pagare. Meglio saperlo prima e caso mai ricorrere ai ripari sostenendo così un costo più basso.

Ma come fare a saperlo prima? Potremmo affidarci alla nostra percezione, oppure affidarci a qualcuno che è in grado di scoprire anzitempo questo tipo di lacune. Ci sono poi dei sistemi sul mercato caratterizzati dalla oggettività del metodo. Ovvero non si basano sul giudizio soggettivo di qualcuno, anche esperto ma su sistemi di valutazione attitudinale. Uno di questi è il sistema I-Profile mediante il quale è possibile esaminare anche come la persona si comporterà davanti alle difficoltà del suo nuovo lavoro. Questo sistema offre non solo la misurazione del grado di affidabilità, ma esprime anche le soluzioni per affrontare la lacuna riscontrata. Per cui risulta un sistema valido sia per valutare un candidato che vorremmo assumere, che migliorare un collaboratore che lavora con noi da diversi anni.

Dr. Gaetano Seminara
Direttore Tecnico
OSM Value Srl
Per approfondire il sistema di valutazione attitudinale I-Profile e saperne di più puoi, richiedere info ad un nostro esperto compilando il form alla sezione contatti.
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