Facile o impegnativo che sia, ottenere il risultato desiderato è la primaria fonte di soddisfazione dell’individuo. Prova a chiedere al venditore come si sente subito dopo che ha acquisito un cliente nuovo oppure all’addetto amministrativo non appena ha visto il bonifico tanto atteso. Il risultato, ovvero l’esito finale ottenuto a seguito di una sequenza di azioni, non è sempre conforme a quanto desiderato. Nella comunicazione ad esempio possiamo incorrere perfino in un risultato opposto. L’imprenditore, nel tentativo di espandere la sua azienda, come risultato può ottenere un’azienda in difficoltà finanziaria che stenta a sopravvivere.
Esiste una formula comune per conseguire un risultato, facile o impegnativo che sia?

Un mio caro collega sostiene la verità di questa affermazione: Cre(d)o = Creo.
Probabilmente non esiste una prova scientifica, ma osservando anche da vicino le storie degli imprenditori di successo ho trovato a monte una forte immaginazione del risultato condita da grande emozione. In certi casi sembrava che la visione chiara della scena aziendale desiderata avesse inspirato azioni ed eventi apparentemente casuali in direzione del risultato desiderato.
Albert Einstein sosteneva che l’immaginazione è più importante dei fatti presenti. “Immagina, puoi” recitava qualche tempo fa una nota pubblicità. Una recente scuola di pensiero conosciuta sotto il nome “la legge dell’attrazione” ha rivelato a suo dire “il segreto” dei creatori di grandi imprese: tutto quello che entra nella tua vita vi è stato attratto da te, in virtù delle immagini che hai in mente. E’ quello che pensi. Attrai a te qualsiasi cosa ti passi per la mente. Pare lo sapessero anche gli antichi Babilonesi, uno dei popoli più ricchi della storia.
Stiamo sostenendo quindi che per creare un risultato sia sufficiente immaginarlo? E’ soltanto l’inizio del ciclo, necessario ma non sufficiente. Cosa occorre ancora?
“Credi nel raggiungimento del risultato la livello consapevole ed anche a livello inconsapevole” affermano i coniugi Hicks nel loro libro “Chiedi e ti sarà dato”. I pensieri hanno forza magnetica rappresentata da quanta emozione positiva riusciamo a esprimere quando li facciamo scorrere nella nostra mente. Per creare occorre pirima di tutto credere con grande emozione positiva che il risultato lo hai già realizzato, per la prima volta nella tua testa. Visualizzarlo con chiarezza, provare entusiasmo come averlo già compiuto sono in assoluto i primi ingredienti. Cosa occorre ancora?
Non ho mai visto un palazzo costruito senza un progetto. Le azioni che conducono al risultato sono la scomposizione ordinata di qualcosa di complesso in passi più semplici che, se ben eseguiti, materializzeranno quanto avevamo creato già una prima volta nella nostra mente. La progettazione di un risultato ha bisogno di logica, accuratezza, conoscenza ed esperienza nel merito del risultato stesso. Senza progettazione, qualsiasi risultato immaginato probabilmente non uscirà davvero dalla nostra mente. Dopo il liceo desideravo davvero conseguire una laurea per distinguermi nel mercato del lavoro ed ottenere così maggiori opportunità per me, ma senza sforzo e progettazione di come arrivarci sono certo che non ce l’avrei fatta.
Ancora qualcos’altro?
Never give up, dicono gli americani, non mollare mai! La storia di Silvester Stallone narra che abbia impiegato tanti anni a scrivere e riscrivere la storia di Rocky Balboa prima che una casa cinematografica gli concedesse anche di essere l’attore principale del film. Negli anni precedenti aveva ricevuto soltanto porte in faccia, derisioni e delusioni, una vita di stenti con poco denaro. E mentre stava per mollare una casa gli offri ventimila dollari per acquistare in esclusiva la storia negandogli la parte principale a causa di gravi difetti di dizione. Se non avesse esitato e poi rifiutato quei soldi che gli avrebbero permesso una vita migliore, non avremmo mai conosciuto Silvester Stallone e i suoi films.

E allora, caro Mario hai ragione: Cre(d)o = Creo. Con più forza credo nel risultato, con maggiore probabiltà vedrò apparire il mio risultato. Credere con forza ha a che fare con la nitidezza delle immagini nella mia mente, con l’entusiasmo che provo a riguardo e che mi aiuta nel reperire le risorse (umane, materiali e immateriali) necessarie e metterle in coordinamento tra loro (progettazione), con la persistenza nel continuare quando le condizioni sembrano avverse. Tutto qui? Nella ricetta manca forse un pizzico di qualcos’altro ma l’essenziale lo hai appena letto. Mi piacerebbe conoscere cosa pensi a riguardo, se anche tu hai provato almeno una volta ad ottenere un risultato desiderato ma impegnativo, cosa hai messo a monte per ottenerlo.

Le storie di successo hanno almeno un fattore in comune.

Credo = Creo

Gaetano Seminara
Direttore Tecnico OSM Value

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