Secondo l’accezione più comune e diffusa il talento è l’inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività. Possiamo dire che ogni essere umano ha un talento: c’è chi lo ha per le lettere e chi per i numeri, chi per le relazioni umane e chi per lo studio, chi per la musica e chi per la pittura. Non importa quale sia il tuo talento, ciò che importa è che tu viva la tua vita mettendolo a frutto.

Per quanto strano ti possa sembrare, in realtà non sono tante le persone che vivono e lavorano seguendo il proprio talento. Anzi, a essere sinceri, sono davvero poche (e molto fortunate) quelle che riescono a farlo. Il risultato di questo processo innaturale è che al mondo ci sono troppe persone, dal potenziale davvero eccezionale, tristi, frustrate e insoddisfatte. Persone che al mattino, quando suona la sveglia per andare al lavoro, hanno la stessa carica vitale di una blatta agonizzante, che piuttosto che entrare in ufficio, in azienda o in negozio si farebbero picchiare a sangue. In termini economici questo è il più grande spreco messo in atto dall’umanità. Uno spreco inconcepibile che deriva da un errore gigantesco che, inevitabilmente, ha ripercussioni anche su quelle aziende al cui interno operano talenti sprecati o, come spessissimo succede, mal collocati.

Questo gigantesco errore nasce il giorno stesso della selezione del personale fondata sul cv e su una chiacchierata di 10 minuti al momento del colloquio. Ancora oggi sono molti a pensare che la competenza di un candidato, mirabilmente infiocchettata nelle pagine del suo curriculum, sia la sola e indispensabile condizione necessaria alla sua assunzione. Il risultato di questo errore si traduce così in aziende nelle quali le persone fanno ciò che sanno fare ma senza quell’entusiasmo e quella gioia che derivano dall’aver modo di applicare il proprio talento. E le aziende nelle quali il talento si spreca, o si impiega male, hanno ad attenderle un futuro molto cupo.

Esiste però una soluzione al problema ed è affidarsi, nella scelta dei propri collaboratori, a chi ha fatto della selezione dei talenti la propria missione di vita. Esistono persone, infatti, che usando strumenti efficaci e innovativi – come un test capace di valutare le inclinazioni, le tendenze e le attitudini di un candidato – riescono a individuare la persona che, oltre ad avere le competenze necessarie a rivestire un particolare ruolo, ha anche il talento umano per farlo.

Dunque: se non vuoi che la tua azienda sia un cimitero di talenti frustrati, ma vuoi farne una fucina di nuovi, il solo consiglio che possiamo darti è di trovare il tuo talent scout e di affidarti a lui per trovare i tuoi campioni…

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